PROGETTO CEI tra Diocesi di Alba-ASLCN2: INFERMIERE DI COMUNITA’ IN PARROCCHIA

In data 8 novembre 2019 è stato firmato l’ACCORDO ESECUTIVO fra la Diocesi di Alba e l’ASLCN2, e la successiva scelta dei referenti pastorali da parte delle parrocchie coinvolte nel Progetto.

 

La sperimentazione parte a livello diocesano nelle parrocchie di alcune Unità Pastorali (Oltre Stura, Cortemilia e Asse Moretta).

 UN INFERMIERE IN PARROCCHIA: PERCHÉ?

 Per rendere la comunità parrocchiale più attenta ai bisogni di salute, integrando il supporto di un operatore pastorale con operatori ASL in parrocchia, rivolto a persone che necessitano di orientamento per accedere ai servizi sanitari.

 A PARTIRE DAL MESE DI FEBBRAIO 2020 AVREMO IN PARROCCHIA, A ORARI DEFINITI, LA PRESENZA DI UN INFERMIERE DELL’ASL CHE SI CONFRONTERA’ CON IL REFERENTE PARROCCHIALE PER:

 

Ascoltare;  Raccogliere le esigenze e Orientare ai servizi 

Durata del progetto: per tutto il 2020


dal sito dell’Aslcn2:

Al fine di  promuovere e valorizzare l’approccio “sociale” delle parrocchie, la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha avviato il progetto di “Infermiere di Comunità in Parrocchia”, come proposta di collaborazione tra Diocesi e Servizi Territoriali del Servizio Sanitario Nazionale.

Il progetto è nato nel 2018 avvalendosi, inizialmente, della collaborazione tra ASL ROMA 1 e  la CEI

Fra le fasi di questo disegno era prevista la realizzazione di questa esperienza in diversi contesti territoriali del nostro paese, scelti fra nord, centro e sud.

Nel 2019 sono state individuate le sedi di sperimentazione: PIEMONTE (Alba), LAZIO (Roma ) e BASILICATA (Tricarico). La regione EMILIA ROMAGNA (Modena) sta valutando.

Il documento guida, contenete i termini dell’attività del progetto, è l’accordo quadro sottoscritto il 29 luglio 2019 tra Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della CEI e l’ASL Roma 1.

Gli obiettivi di questo progetto sono:

  • Ascoltare, informare e orientare le persone all’interno della “Rete”dei servizi socio-sanitari territoriali dell’ASL Cuneo 2; in particolare con i Medici di Famiglia e le strutture distrettuali;
  • Facilitare i percorsi di accesso alle cure e/o assistenza interfacciandosi con il Distretto Sanitario e i vari servizi territoriali di prossimità;
  • Generare una cultura e capacità di accesso ai servizi sanitari disponibili, ma sconosciuti
  • Intercettare gli “irraggiunti”, facilitando il rapporto tra “persone” e “sistema sanitario”
  • Favorire azioni di promozione della salute e del benessere della comunità. Per ufficializzare la partecipazione alla sperimentazione, ogni azienda sanitaria coinvolta, ha formalizzato l’accordo sottoscrivendo una convenzione con la CEI. Sia le Diocesi che le ASL hanno individuato dei referenti, debitamente formati e ognuno con competenze specifiche, che si confronteranno per dare risposte all’utenza. Le comunità parrocchiali individuate dalla Diocesi, in modo condiviso con la ASL Cuneo 2, sono le seguenti:
  1. UNITA’ PASTORALE ASSE MORETTA: composta da 3 parrocchie, Madonna della Moretta, Santa Margherita e Parrocchia San Rocco (a San Rocco Cherasca); comprende  9.900 abitanti
  2. UNITA’ PASTORALE OLTRE STURA: composta da 4 parrocchie, Maria Vergine Assunta (Roreto di Cherasco),  S.Grato (Bricco de Faule), Natività di Maria Vergine (Cappellazzo), S.Rocco ( Veglia); comprende 4213 abitanti
  3. UNITA’ PASTORALE CORTEMILIA: 8 comuni con 9 parrocchie: Cortemilia S. Michele – Cortemilia S. Pantaleo – Castelletto Uzzone – Gorzegno – Gottasecca – Levice – Pezzolo Valle Uzzone – Todocco – Torre Bormida; i comuni coivolti sono 8 : Cortemilia (due parrocchie), Pezzolo Valle Uzzone (due parrocchie), Castelletto Uzzone, Gottasecca, Torre Bormida, Gorzegno, Levice e Bergolo (che fa parte della parrocchia di Levice); comprende 3927 abitanti

 

I referenti agiranno utilizzando un modello operativo definito e unico per tutte le sedi.

I luoghi di ritrovo per i confronti, saranno le parrocchie con programmazione stabilite e in accordo fra referenti ASL e referenti Parrocchiali.

Chi fosse interessato ad avere ulteriori informazioni può rivolgersi alle unità Pastorali di seguito elencate:

UNITA’ PASTORALE DI RORETO                     TEL 0172.495149

UNITA’ PASTORALE MORETTA                        TEL. 0173.440340

UNITA’ PASTORALE CORTEMILIA                      TEL 0173.81081

 

Locandina-Pastorali-ASL19022020

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…….. da Gazzetta d’Alba online 31-7-2019

Anche la Diocesi di Alba avrà l’infermiere di comunità in parrocchia

È partito ufficialmente il Progetto “Infermiere di Comunità”, che subito dopo la Diocesi di Roma, vedrà da settembre coinvolte anche la nostra Diocesi e quella di Tricarico (Pt), in collaborazione con le Asl di appartenenza.

A breve riceveremo dall’Ufficio Nazionale di pastorale della salute e dall’ASL Roma 1 i documenti necessari ad attivare la Convenzione in loco, tra il nostro Ufficio Diocesano di pastorale degli anziani e della salute, e l’ASL CN2 Alba Bra.

Siamo orgogliosi di essere stati scelti per la sperimentazione, che vedrà sul nostro territorio la presenza capillare di un infermiere (o comunque di un operatore sanitario) nominato dell’Azienda Sanitaria Locale, per lavorare in sinergia con i responsabili delle parrocchie coinvolte.

Abbiamo pensato indicativamente alla realtà dell’alta Langa, nella zona delle Unità pastorali di Cortemilia (UP 27) e di Feisoglio (UP 28).

Si tratta di convogliare le energie verso una popolazione che, certamente nella nostra Diocesi, per la conformazione del territorio, la dispersione demografica e la distanza da Alba, necessità di maggiori attenzioni.

Il progetto vuole stimolare, parrocchie e Asl insieme, ad avere uno sguardo concreto di aiuto, ai fini di raggiungere i cosiddetti “irraggiunti”, ossia quella fascia di persone, per lo più anziane, che per motivi di tempo e di ordine culturale, fanno più fatica  a essere agganciati dai servizi territoriali socio-assistenziali. Manca infatti ancora una cultura della prevenzione e spesso la richiesta di aiuto non riesce a pervenire per tempo.

Siamo consapevoli che l’infermiere di parrocchia non dovrà diventare un distributore di servizi di tipo farmaceutico – ambulatoriale, ma un attivatore (insieme agli animatori pastorali presenti in loco) di energie e un ulteriore canale motivazionale.

Abbiamo fin d’ora bisogno della collaborazione stretta dei parroci e dei loro collaboratori laici, affinchè il servizio offerto possa essere il più possibile efficiente, e il progetto possa raggiungere così il suo scopo, di favorire sempre più la collaborazione tra i servizi sanitari sul territorio e la parrocchia. E parlando di territorio e conoscenza delle situazioni concrete di povertà e di malati, le parrocchie hanno sempre una gran voce in capitolo, che è importante valorizzare e convogliare,

 

Don Domenico Bertorello

Direttore diocesano Ufficio pastorale anziani e salute